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NEWS

01 novembre 2024: Continuano le proiezioni del mio ultimo documentario "UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO" nelle selezioni ufficiali dei festival internazionali. Nel mese di novembre ci saranno due importanti proiezioni:

sabato 9 novembre alle ore 17:00: MFAF Split - 8th International Archaeology Film Festival di Spalato (Crozia)

mercoledì 13 novembre alle ore 18:30: FICAB - 24th Festival Internacional de Cine Arcquelogico de Bidasoa (Irun, Paesi Baschi, Spagna)


31 ottobre 2024: Il mio ultimo documentario "UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO" è nella selezione ufficiale (concorso per il Best Documentary Award) del 7° AEI FILM FESTIVAL (Cyprus Archaeological, Ethnographic & Historical Film Festival) che si svolgerà a Cipro dal 26 ottobre al 3 novembre 2024. La proiezione sarà il 31 ottobre alle ore 19:30.  


16 ottobre 2024: Licodia Eubea (CT)Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico. All'archeologo Tsao Cevoli il premio Antonino Di Vita, al film "Le cime di Asclepio" il premio Archeovisiva e al film "Approdi" il premio Archeoclub d'Italia

"Per l'eleganza, la sobrietà, l'essenzialità di un racconto che non ha bisogno di parole ma che, con la potenza delle immagini, dà vita alle opere d'arte e ci ricorda che la bellezza non vuole essere ingabbiata". Con questa motivazione la giuria internazionale di qualità della XIV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea ha assegnato il premio Archeoclub d'Italia a "Le cime di Asclepio" (Italia 2024, 18'), documentario di Filippo Ticozzi, realizzato con la consulenza scientifica di Maurizio Harari e Alla Letizia Magrassi, e prodotto da Officine Creative e Università di Pavia. Ma la giuria - composta dall'autore e regista Massimo D'Alessandro; da Giulia Iannello, project manager di Magma – mostra di cinema breve; da Maria Turco, funzionaria archeologa della Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania e dal regista greco Vasileios Loules - ha voluto assegnare anche due menzioni speciali: a "Villa Rosa" (Italia 2023, 23') fotoromanzo di Alessandro Tricarico, e a "Artémis le temple perdu (Svizzera 2023, 52') di Sébastien Reichenbach, segno dell'altissimo livello qualitativo di questa quattordicesima edizione che si è conclusa domenica a Licodia Eubea ... CONTINUA A LEGGERE SU archeologiavocidalpassato.it


UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO

Un documentario di Massimo D'Alessandro

PROSSIME PROIEZIONI:

PREMI e RICONOSCIMENTI

  • PREMIO DEL PUBBLICO alla Rassegna del Cinema Archeologico 2024 di Cremona e Cavriana
  • BEST DOCUMENTARY al Ponza Film Festival 2024

FESTIVAL OFFICIAL SELECTION

  • 14 ottobre 2023, ore 18, Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea (Catania) - PREMIERE
  • 9 marzo 2024: Archeofilm Firenze
  • 25 giugno 2024: Archeofilm Vieste
  • 5 luglio 2024: Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Cremona e Cavriana
  • 13 luglio 2024: History Film Festival (Austria)
  • 10 agosto 2024: Ierapetra Film Festival (Creta)
  • 14 settembre 2024: Ponza Film Festival (Italia)
  • 4 ottobre 2024: RAM Film Festival Rovereto (Italia)
  • 14 ottobre 2024: Arkhaios Film Festival (USA)
  • 31 ottobre 2024: AEI Film Festival (Cipro)
  • 21-27 ottobre: Jharkhand Film Festival (India)
  • 9 novembre 2024: International Archaeology Film Festival Spalato (Croazia)
  • 13 novembre 2024 - FICAB - Festival Internacional de Cine Arcqueologico de Bidasoa (Spagna)

SINOSSI / CREDITS

Le grotte sull'isolotto di Sant'Eufemia, di fronte alla città di Vieste, custodiscono un segreto millenario: più di 200 iscrizioni rupestri che raccontano storie dimenticate. Un prezioso patrimonio che dal periodo romano fino all'età contemporanea offre uno sguardo affascinante sulla vita dei marinai che solcavano le acque pericolose dell'Adriatico. Dalle incisioni più antiche dedicate alla dea Venere Sosandra, la "salvatrice degli uomini", fino a quelle cristiane del periodo medievale, dove i naviganti rendevano omaggio alle loro divinità protettrici incidendo sulle pareti rocciose le loro dediche votive. Ma questa grotta non era solo un santuario, era un testimone silenzioso di secoli di vita. Emergono reperti archeologici che coprono quasi mille anni di storia: ceramiche antiche, frammenti di ossa umane. Segni tangibili di un passato lontano. Un luogo che si inserisce in quella "geografia del sacro" che caratterizza le coste del basso adriatico e lo stretto di Otranto, di cui scopriremo altri santuari marittimi fin sulle coste dell'Albania, nella baia di Grammata. Uno straordinario rinvenimento che non solo rivela un frammento della storia di questo territorio, ma ci invita a riflettere sul legame profondo che l'uomo ha sempre avuto con il mare e con le sue divinità. Grazie al lavoro degli archeologi delle università di Bari e Foggia guidati dal prof. Giuliano Volpe, il patrimonio iconografico dell'isola di Sant'Eufemia ritrova la sua voce, raccontando le sue storie sepolte nel tempo e aprendo nuove porte alla comprensione del passato.

Consulenza scientifica: Giuliano De Felice, Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano Volpe | Produttori esecutivi: Mario Mazzoli, Maria Teresa Pilloni | Scrittura, montaggio e regia: Massimo D'Alessandro | Produzione A.S.S.O. , Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Foggia con il contributo di Progetto CHANGES | Durata 42 minuti | lingua italiano | sottitoli francese, Inglese, greco

ULTIMI DOCUMENTARI

2022-2024

CARAVAGGIO XXI

21 tableaux vivants dalle opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio

Questo lavoro, costruito con la tecnica dei "tableaux vivants", è di estrema semplicità e insieme di grande impatto visivo. In scena pochi e semplici elementi (stoffe di diverso colore e spessore, oggetti di uso comune) con cui gli attori compongono sotto gli occhi degli spettatori 21 "tele". I quadri così costruiti, si mostrano come nello studio del pittore; i costumi ed i ricchi drappeggi si formano in pochi istanti grazie all'abilità degli attori che sono insieme modelli, scenografi, attrezzisti della messa in scena. L'azione si immobilizza come in un lampo di luce al magnesio, nell'istante di un gesto "perfetto", restituendo l'emozione del dipinto. L'estrema correttezza iconografica, la forza espressiva dei corpi e dei volti degli attori nel caratteristico taglio laterale della luce, restituiscono appieno quella "poesia della realtà" che costituisce il segno distintivo dell'opera di Michelangelo da Caravaggio.