racconto il passato, capisco il presente

Il mio ultimo documentario "UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO" vince il PREMIO DEL PUBBLICO nella serata conclusiva della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Cremona e Cavriana che si è svolta a Cavriana (MN), nella splendida e suggestiva cornice di Villa Mirra, sede del Museo Archeologico dell'Alto Mantovano. La rassegna, organizzata dalla Petra Film di Cremona, si e' svolta in una prima serata nella suggestiva cornice del Teatro Filo di Cremona dove e' stato assegnato un primo premio del pubblico a Marco Castiglioni per il documentario "I pozzi cantanti" e in una seconda serata, appunto, presso la sede museale di Cavriana.

Colgo l'occasione per ringraziare prima di tutto lo staff della A.S.S.O. con cui ho realizzato questo e molti altri documentari in un'attivita' piu' che ventennale e  tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione di questo documentario: Giuliano Volpe, Danilo Leone, Mariuccia Turchiano, Giuliano De Felice e tanti altri a cui devo la realizzazione di questo ambizioso progetto. Grazie! 

Massimo D'Alessandro e Maria Teresa Pilloni (Produttore esecutivo A.S.S.O.) ricevono il Premio del Pubblico al Festival del Cinema Archeologico di Cremona e Cavriana
Massimo D'Alessandro e Maria Teresa Pilloni (Produttore esecutivo A.S.S.O.) ricevono il Premio del Pubblico al Festival del Cinema Archeologico di Cremona e Cavriana

UOMINI E DEI, IL MARE E IL SACRO

Un documentario di Massimo D'Alessandro

PROSSIME PROIEZIONI:

PREMI e RICONOSCIMENTI:

Le grotte sull'isolotto di Sant'Eufemia, di fronte alla città di Vieste, custodiscono un segreto millenario: più di 200 iscrizioni rupestri che raccontano storie dimenticate.  Un prezioso patrimonio che dal periodo romano fino all'età contemporanea offre uno sguardo affascinante sulla vita dei marinai che solcavano le acque pericolose dell'Adriatico. Dalle incisioni più antiche dedicate alla dea Venere Sosandra, la "salvatrice degli uomini", fino a quelle cristiane del periodo medievale, dove i naviganti rendevano omaggio alle loro divinità protettrici incidendo sulle pareti rocciose le loro dediche votive.  Ma questa grotta non era solo un santuario, era un testimone silenzioso di secoli di vita. Emergono reperti archeologici che coprono quasi mille anni di storia: ceramiche antiche, frammenti di ossa umane. Segni tangibili di un passato lontano.  Un luogo che si inserisce in quella "geografia del sacro" che caratterizza le coste del basso adriatico e lo stretto di Otranto, di cui scopriremo altri santuari marittimi fin sulle coste dell'Albania, nella baia di Grammata.  Uno straordinario rinvenimento che non solo rivela un frammento della storia di questo territorio, ma ci invita a riflettere sul legame profondo che l'uomo ha sempre avuto con il mare e con le sue divinità.  Grazie al lavoro degli archeologi delle università di Bari e Foggia guidati dal prof. Giuliano Volpe, il patrimonio iconografico dell'isola di Sant'Eufemia ritrova la sua voce, raccontando le sue storie sepolte nel tempo e aprendo nuove porte alla comprensione del passato.

Consulenza scientifica: Giuliano De Felice, Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano Volpe  |  Produttori esecutivi: Mario Mazzoli, Maria Teresa Pilloni  |  Scrittura, montaggio e regia: Massimo D'Alessandro  |  Produzione A.S.S.O. , Università degli Studi di Bari Aldo MoroUniversità degli Studi di Foggia con il contributo di Progetto CHANGES  |  Durata 42 minuti  |  lingua italiano  |  sottitoli francese, Inglese, greco

Official Festival Selection: Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Cremona e Cavriana (luglio 2024)  |  Archeofilm Vieste (giugno 2024)  |  Firenze Archeofilm (marzo 2024)  |  Rassegna del cinema archeologico di Licodia Eubea (ottobre 2023 - premiere) 

ULTIME PRODUZIONI

Il racconto del lungo e complesso restauro del mosaico di un edificio termale nel grande porto degli imperatori Claudio e Traiano, frequentato per secoli dai marinai della flotta imperiale romana.

Il documentario narra la campagna di esplorazione e documentazione in corso da più di tre anni da parte degli speleologi della Federazione HYPOGEA all'interno dell'antico emissario Albano.

Un lavoro di estrema semplicità e grande impatto visivo. In scena pochi e semplici elementi con cui gli attori compongono sotto gli occhi degli spettatori 21 quadri di Caravaggio. L'azione si immobilizza come in un lampo di luce al magnesio, nell'istante di un gesto "perfetto", restituendo l'emozione del dipinto.

Tre spedizioni, 15 persone tra speleosub e tecnici di supporto, una troupe video e fotografica al seguito, ore e ore di immersioni per trovare una nuova via e completare il rilievo topografico. Un gruppo di specialisti affiatati, successi, imprevisti, incidenti e delusioni. Un'avventura intensa e un notevole risultato esplorativo.


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